L'Istituto Comprensivo di Govone, situato nel Roero, comprende 12 plessi: 5 di scuola dell'Infanzia, 5 di Primaria, 2 di Secondaria di I grado. La popolazione scolastica si mantiene costante, così come anche il numero delle classi; tuttavia il numero degli allievi per classe è in aumento soprattutto nelle scuole primarie di Govone e Magliano Alfieri e nella scuola secondaria dell'Istituto. Gli allievi sono 895 provenienti da 6 comuni cuneesi ed il 9% da comuni astigiani. I dati relativi alla disoccupazione sono inferiori alla media nazionale, a quella regionale e relativa al Nord-Ovest. Gli immigrati sono il 15%, i dati relativi dimostrano stabilità residenziale ed occupabilità discrete, con figli già scolarizzati dalla scuola dell’Infanzia ed un'accettabile padronanza nella lingua nazionale. Le famiglie possono disporre di un'ampia gamma di attività educative e servizi extra-scolastici che consentono l'arricchimento formativo, la personalizzazione degli apprendimenti, la riduzione dell'indice di dispersione e la limitazione delle situazioni di svantaggio socio-culturale. La progettazione delle attività didattiche si è posta come obiettivi strategici lo sviluppo delle competenze di base, la riduzione dell'insuccesso scolastico con il contenimento delle ripetenze, l'approccio inclusivo rivolto a tutti gli studenti e l'innovazione metodologica, aspetti che hanno consentito di incrementare la motivazione degli allievi meno interessati e partecipi. I dati concernenti il livello reddituale, secondo le stime ESCS, tra le classi 5^ della scuola primaria e le classi terze della scuola secondaria appaiono abbastanza omogenei: il primo risulta alto, mentre il secondo è medio-alto. Una certa vulnerabilità si riscontra soprattutto nelle aree abitative che gravitano lungo la statale SS 231, in quanto occupate da famiglie con situazioni a volte precarie. La situazione post- pandemica ha accentuato il disagio e le difficoltà economiche delle famiglie. Inoltre sono presenti nuclei familiari in conflitto o separati che creano problematiche emotivo-relazionali sempre più accentuate negli studenti. Il clima di incertezza e le difficoltà oggettive aggravate dalla crisi economica e dall'emergenza sanitaria hanno avuto come conseguenza anche l’incremento di situazioni individuate come bisogni educativi speciali dagli organi collegiali interni, consigli di classe e di interclasse, determinando lo sviluppo di pratiche formative ed educative mirate all'inclusione e al miglioramento del clima educativo generale. E’ stata attivata anche una serie di azioni di supporto psicologico sia rivolto ai msingoli, sia alle classi per recuperare la capacità di stare assieme e di instaurare rapporti positivi con i coetanei e con le figure adulte. Durante il periodo di lockdown la scuola ha dovuto fare i conti con il contesto tecnologico entro cui si situa tenendo conto di alcuni limiti:
a. il digitale divide a livello di connessione: non tutti gli studenti e i docenti abitano in zone raggiunte da fibra ottica o connessione a banda larga o ultralarga;
b. il digitale divide a livello di hardware: non tutti gli studenti/famiglie/docenti hanno device di ultima generazione massimamente performanti;
c. il digitale divide a livello di competenze non tutte congruamente consolidate ed omogeneamente distribuite. Per affrontare efficacemente la situazione l'Istituto aveva intrapreso alcune strategie di intervento:
- ha messo a disposizione delle famiglie, che ne avevano necessità, i dispositivi della scuola in comodato d'uso;
- ha predisposto una rimodulazione dell'orario e delle attività nell'eventualità di un ritorno alla DAD, seguendo le linee operative per il rientro a scuola predisposto dal Ministero;
- è stato di supporto alle famiglie e agli studenti tramite il team digitale della scuola.
Attualmente, terminata la fase di emergenza, gli strumenti tecnologici entrano a far parte della pratica didattica quotidiana.
Poiché l'istituto è incuneato tra le province di Cuneo ed Asti, si registrano disparità di qualità ed impiego delle risorse tra una provincia e l'altra con un netto svantaggio per il territorio astigiano. Anche il comune di Alba e le ASL di competenza hanno limitato gli interventi a favore dei minori.